La Croce: glorificazione di Cristo
Ai Discepoli in viaggio verso Emmaus, la sera stessa della Risurrezione, ancora dubbiosi, Gesù rivolge il rimprovero: «Sciocchi e tardi di cuore nel credere...Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze, per entrare nella sua gloria?» (Le. 24, 25).
Pietro il giorno della Pentecoste parla ai Giudei e rinfaccia loro il delitto commesso mettendo a morte il Cristo: «Uomini d'Israele, ascoltate queste parole: Gesù di Nazareth, uomo accreditato da Dio, presso di voi, per mezzo di miracoli, prodigi, segni, che Dio stesso opero fra Voi, per opera sua, come voi ben sapete, dopo che fu consegnato a voi e voi lo avete inchiodato sulla croce e l'avete ucciso, Dio lo ha risuscitato, sciogliendolo dalle angoscio della morte..» (At. 2, 22 segg.).
Gesù dice ai Farisei sempre pronti a coglierlo in fallo: «Quando avrete innalzato il Figlio dell'uomo, saprete che Io sono» (Gv. 8, 27).
La Croce ed i cristiani
Chi vuol seguire Gesù deve fare la scelta della Croce: «Chi vuol venire dietro di me, rinneghi se stesso; prenda la sua croce e mi segua!» (Mt. 16, 24).
La Croce è il riassunto di tutta la fede cristiana. Il Vangelo della Croce è il Vangelo del Cristo Crocifisso. La condizione per riceverlo è quella di accettare la sua Croce.
S. Paolo scrivendo ai Corinzi, li ammonisce: «Cristo mi ha mandato a predicare il Vangelo: non con un discorso poggiato sulla sapienza umana, perchè non venga resa vana la croce di Cristo. La Parola della Croce è stoltezza per quelli che vanno in perdizione, ma per quelli che si salvano, per noi, è potenza di Dio...Mentre i Giudei chiedono i miracoli ed i Greci cercano la sapienza umana, noi predichiamo Cristo e Cristo Crocifisso; scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani, ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, predichiamo Cristo potenza di Dio e sapienza di Dio» (ICor. 1, 17 segg.).
Il Vangelo della Croce penetra negli animi con forza irresistibile, dovuta alla potenza soprannaturale dello Spirito. «Proprio per questo scrive S. Paolo ai Cristiani di Tessalonica anche noi ringraziamo Dio continuamente, perchè, avendo ricevuto da noi la Parola divina della predicazione, l'avete accolta, non quale parola di uomini, ma, come è veramente, quale Parola di Dio» (2 Tess. 2, 13).
Il Cristiano, crocifisso con Cristo è pienamente uomo libero e vive radicalmente, non in superficie, la vita di Cristo: «Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me. questa vita nella carne, io la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato ed ha dato la vita per me» (Gal. 2, 20).
L'Apostolo Paolo si stupisce con i Galati, perchè non credono ancora, nonostante fosse stato proposto loro, al vivo, Cristo Crocifisso: «O stolti Galati, chi mai vi ha incantati, proprio voi, agli occhi dei quali fu presentato, al vivo, Gesù Cristo Crocifisso?» (Gal. 3,1).
Per mezzo della Croce, Cristo riconcilia l'universo con il Padre: «Piacque a Dio, per mezzo di Lui (Cristo Crocifisso), riconciliare a sé tutte le cose, rappacificando con il sangue della sua Croce, le cose che stanno sulla terra e quelle nei cieli» (Col. 1, 20).
Per l'Apostolo Paolo, il portare la Croce di Cristo ed il viverla costituisce il vanto più grande: «Quanto a me, non ci sia altro vanto che nella Croce del Signore nostro Gesù Cristo per mezzo del quale il mondo, per me, è stato crocifisso, come io per il mondo» (Gal. 6, 14).
I Cristiani autentici e veri devono portare, quotidianamente, la propria Croce e crocifiggere, dominandole e vincendole, le proprie passioni. «Ora, quelli che sono di Cristo, hanno crocifisso la loro carne con le sue passioni ed i suoi desideri. Se pertanto viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito» (Gal. 5, 24).
San Paolo è lieto di portare le sofferenze nella propria carne per i Cristiani: «Sono lieto delle sofferenze che sopporto per voi e completo nella mia carne, quello che manca ai patimenti di Cristo a favore del suo corpo che è la Chiesa» (Col. 1, 24).